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08/06/2008 Santuario della Madonna del
Soccorso (Val Perlana) Como |
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Note sul
percorso |
Lunghezza complessiva |
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Dislivello superato |
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Tempo impiegato |
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Pendenza massima in salita |
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Pendenza massima in discesa |
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Fondo |
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Impegno fisico |
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Tecnica |
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Panorama |
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Traccia GPS
Il tracciato di una parte delle
nostre escursioni è stato inserito sul
portale
TurboLince.com |
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Da
vedere sul percorso |
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Informazioni Turistiche |
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Info Meteo della giornata |
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Meteo della giornata |
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Giornata strana
quella di oggi, non fa freddo ma il tempo che di prima
mattina sembrava portare al bello è nuovamente cambiato e
tanti nuvoloni grigi sono sopra la nostra testa. partiamo
alle ore 7:30 (in macchina) per raggiungere almeno per le
ore 9:00 il nostro punto di partenza. Andiamo verso Menaggio
e da li seguiremo per il Santuario
della Madonna del Soccorso. La strada è
abbastanza lunga da fare, ma la compagnia è bella e quindi
il tempo del tragitto in auto passa senza quasi che ce ne
accorgiamo. Un'ora e qualcosa in macchina prima di arrivare
a Ossuccio, ridente località, davanti all'Isola Comacina.
Due brevi tornanti, per toglierci dalla strada statale, poi
parcheggio dell'auto. Attenzione, qui ci sono cartelli di
divieto di sosta solo per la Domenica e quindi prima di
lasciare l'auto, mi raccomando, guardate bene in cartelli.
Scarichiamo le bici e dopo aver controllato la pressione dei
pneumatici partiamo. Oggi si parte direttamente in salita e
quindi rapporti molto alti per aver sempre la pedalata
fluida senza fare troppa fatica, altrimenti con questi
strappetti si rischia di prendersi veramente uno strappo a
qualche muscolo e così si è rovinata completamente la
giornata. Durante il tragitto abbiamo incontrato sia la
pioggia che un bel sole e qui però, adesso, il cielo è un pò
coperto. Non sappiamo quale strada dobbiamo percorrere,
anche perché i cartelli segnaletici sono al di sotto di noi.
Dobbiamo comunque seguire le indicazioni che portano al Sacro
Monte di Ossuccio per arrivare in cima al primo
tratto (il Santuario). Dopo qualche tornante, la strada sale
sempre in modo abbastanza regolare, arrivati alla prima
piazzetta vediamo alla nostra sinistra una sbarra che blocca
il passaggio ai mezzi a motore e appena più in alto una
cappelletta alla nostra destra. Ci sono delle persone, fuori
dalla casetta (proprio sotto la cappelletta) ed allora
chiediamo quali sono le condizioni della strada da seguire
per raggiungere l'Abazia di San Benedetto. La risposta ci
disarma quasi subito, la strada è percorribile, ma solo a
piedi, e dopo il Santuario ci sono un bel po' di tratti dove
la pendenza è circa del 40 - 45%, inoltre con le molte
piogge dei giorni precedenti alcuni tratti del sentiero sono
leggermente franati e quindi se a piedi si può anche
arrivare con la bici al seguito è quasi impossibile. Non ci
demoralizziamo più di tanto, da dove siamo davanti a noi c'è
un tratto di salita tutto in rettilineo che porta alle varie
Cappelle:
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I |
L'annunciazione |
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II |
La visitazione |
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III |
La nascita di
Gesù |
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IV |
La presentazione
al Tempio |
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V |
Fra i dottori del
Tempio |
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VI |
L'orazione nel
Getsemani |
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VII |
La flagellazione |
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VIII |
La coronazione di
spine |
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IX |
La salita al
calvario |
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X |
La crocefissione |
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XI |
La risurrezione |
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XII |
L'ascensione |
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XIII |
La Pentecoste |
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XIV |
L'assunzione
delle Vergine |
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Continuiamo ancora a salire, ed ogni
volta che giriamo, ad ogni tornante la vista sul Lago di
Como diventa sempre diversa. Una più bella dell'altra la
veduta che si può scorgere dai vari punti panoramici e così
dopo esserci fermati per ammirare qualcuna di queste
cappellette raggiungiamo finalmente il primo traguardo della
giornata il piccolo piazzale del Santuario. Di persone ce ne
sono abbastanza, ma gli unici con la bicicletta al seguito
siamo noi.... (spettacolo.......). Devo dire che le varie
cappelle all'esterno sono ancora molto ben tenute, lo stesso
però non si può dire dell'interno dove le varie statue sono
piene di polvere e in alcuni casi notiamo che il gesso, di
cui dovrebbero essere fatte, si è quasi disgregato
completamente. Un vero peccato perché basterebbero pochi
accorgimenti per far ritornare tutto all'antico splendore.
Dopo una breve visita all'interno della bellissima chiesa
(affrescata sulle pareti e sulle volte) ci infiliamo presso
il bar (dietro al santuario) per bere un gustosissimo caffè,
che oggi tocca a me pagare. Dopo aver scambiato quattro
chiacchiere con il proprietario, sul percorso che volevamo
seguire, ci ripete le stesse cose delle persone contattate
in precedenza. Allora decidiamo di scendere nuovamente verso
il piccolo paesino che abbiamo attraversato durante la
salita per passare in mezzo alle bellissime stradine
acciottolate che ancora ci sono. La discesa però è
difficoltosa quanto la salita, vuoi per la pendenza, in
alcuni punti della strada, vuoi perché la stradina è molto
bagnata e anche i freni, se pur buoni, vengono messi a dura
prova, (ma non solo i freni anche le mani che devono fare
molta forza per premere sulla leva ed impedire alla bici di
prendere velocità che in questi tratti sarebbero poi
difficili da gestire). Il codice N.O.R.B.A. poi lo impone e
quindi cerchiamo di dare meno fastidio possibile ai tanti
pellegrini, che stanno salendo verso il Santuario. Arriviamo
nuovamente presso la piccola piazzetta e questa volta
giriamo a sinistra, dobbiamo andare in direzione del ponte
che passa sopra al piccolo torrente e che ci porterà,
seguendo la nostra cartina verso le antiche case della
Frazione di MOLGISIO. Anche qui uno spettacolo, le case
della piccola frazione sono adagiate su un dirupo che è
proprio a strapiombo sul piccolo torrente e la larghezza
della stradina che stiamo percorrendo non è più larga di un
metro e mezzo. Dopo un breve giro all'interno delle viuzze
prendiamo in direzione dell'Abazzia dell'Acquafredda, ma
proprio mentre stiamo imboccando la stradina veniamo fermati
da alcune persone del luogo che ci sconsigliano di seguirla
perchè anche qui dato le troppe piogge la strada non è
percorribile per intero. Peccato ed allora giriamo
nuovamente la bici ed adesso in discesa (finalmente)
dobbiamo cercare il punto dove abbiamo lasciato l'auto. Un
pò di stradine acciottolate e a gradini e un pò di sentieri
ed eccoci nuovamente al punto di partenza. Non ci resta che
caricare nuovamente le nostre bici e ritornare verso casa.
Ci aspettano almeno 70 km. Voglio ringraziare Max e Gas per
la loro pazienza e per la loro amicizia. Oggi non abbiamo
percorso tantissimi km in bicicletta però abbiamo visto una
località che forse è abbastanza fuori dai comuni itinerari e
quindi anche questo per noi è avventura. Il percorso di oggi
lo catalogo medio, non per la lunghezza, ma per la pendenza
della strada che porta sino al Santuario. Alla prossima
ragazzi. |
La mappa sotto riportata non è
l'esatta descrizione del percorso, ma è solo una traccia |
Visualizzazione ingrandita della mappa
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